Terzigno- Da qualche giorno strane voci starebbero circolando sul sito di Terzigno, sembrerebbe che i militari facendo dei rilievi avrebbe scoperto dei fusti di sostanze tossiche, il che aggiungerebbe ultriore mistero ad una storia fatta di personaggi che per anni hanno lucrato sul traffico dei rifiuti.
Il Decreto legge 90 del 2008 autorizzava a far diventare siti di interesse strategico militare alcune discariche, fra cui le cave ex SARI di Terzigno, i militari ne presero possesso a fine di settembre del 2008. Grande spiegamento di forze, ma inutile, perchè i cittadini prostrati da anni di emergenza rifiuti e una classe politica complice del sistema delle discariche non hanno creato nessun problema di ordine pubblico. Vi è solo un viavai di mezzi militari verso il casello di Palma Campania a ricordare che nella nostra zona vi è un luogo protetto come una centrale nucleare.
L’ufficio stampa della Protezione Civile di Palazzo Marino, sede del sottosegretario Bertolaso, tramite il dottore Roberto Forina ci informa:”Sono notizie privi di alcun fondamento. La cava di Terzigno è per noi un sito attivo fin dalla proclamazione del decreto 90 del 2008, insieme agli altri siti individuati come discariche. La presa di possesso dei militari di settembre 2008 è solo un passo avanti nel programma, è proprio di questi giorni l’aggiudicazione della gara per i lavori di messa a norma del sito che inizieranno a breve. In qualsiasi momento si dovessero creare dei rischi per le popolazioni che vivono a ridosso del sito saremo pronti a diffondere ogni notizia utile. Come abbiamo già fatto in altre occasioni in cui si è presentata l’esigenza di avvisare le popolazioni. Al momento possiamo solo tranquillizzare i residenti che tutto procede nella norma.”
Resta il dubbio che usare un simile spiegamento di forze per i rifiuti è fuori da ogni logica. Sarebbe opportuno che i sindaci dei paesi vesuviani si riunissero in delegazione e chiedessero di visitare il sito, possibilmente con delle telecamere, così da rassicurare le popolazioni locali che niente di dannoso per la salute pubblica e per l’ambiente si sta proteggendo al di là del cancello della ex Sari.