Nola - Sono 12.664 gli abusi edilizi scoperti sul territorio della Procura della Repubblica di Nola dal 2000 al 2008. E San Giuseppe Vesuviano è in testa a questa poco invidiabile graduatoria del decennio con 1154 casi. In testa anche agli abusi dell’ultimo triennio: 118 nel 2006, 160 nel 2007 e 107 nel 2008. I numeri si riferiscono ad abusi di tutti i generi: da piccole ristrutturazioni (un muro, una ringhiera) ad interi fabbricati spuntati improvvisamente senza alcuna autorizzazione.
I dati sono il frutto della somma di tutti i fascicoli intestati ad illeciti edilizi in carico al competente ufficio presso la Procura di Nola. E non si può certo dire che la magistratura nolana non ponga grande attenzione al fenomeno, basti considerare l’elevato numero dei sequestri. Proprio per questo e per spiegare il perché della enorme diffusione di tale reato nell’area nolana-vesuviana, con l’avvento del procuratore Mancuso, è stato redatto redatto (a cura del dottor Febbraio capo dell’ufficio informatico della Procura) una radiografia del fenomeno.
In più, per contrastare la indiscriminata colata di cemento, la tecnologia è venuta in aiuto degli inquirenti. Dal 2007 sono state introdotte le tecniche di rilevamento via satellite. Foto ad alta definizione, riprese dal satellite, scandagliano gli edifici nei minimi dettagli. Poi si passa al confronto con le mappe catastali della zona grazie ad un software in grado di sovrapporre le foto alle mappe, evidenziando le eventuali differenze.
Paolo Mancuso, capo della Procura di Nola, è categorico. “La nostra priorità è quella di abbattere gli edifi abusivi, prima esaminere i dati statistici. Responsabilità delle amministrazioni locali? Non voglio scendere nello specifico, ma singolarmente si studieranno e analizzeranno i singoli casi”.