Ottaviano - Giovanni Cola, presidente del C.d.A. del Consorzio Cimiteriale Ottaviano-San Giuseppe dal 7 marzo 2007, da quando Mario Iervolino sindaco di Ottaviano lo chiamò a presiedere la scomoda sedia di amministratore. Cola è un’autentico figlio del Vesuvio, nato ad Ottaviano 45 anni fa, oggi è impiegato di una azienda privata e nel tempo libero si impegna in politica: prima nell’Udeur e oggi nel Pd. Parlare con lui è assistere ad un’eruzione del Vesuvio in miniatura, è un continuo snocciolare dati e notizie sulla gestione del Cimitero, la sua squadra ha lavorato molto in questi due anni e a riprova sono la gara di Project Financing per l’ampliamento del Cimitero e l’ampliamento loculato in autofinanziamento con la ristrutturazione della palazzina uffici a costo zero.
Per comprendere la crisi che ha colpito il consorzio bisogna fare un passo indietro: dicembre 2003. “In quel periodo ad Ottaviano vi era un commissario prefettizio a guidare l’amministrazione, che d’accordo con il sindaco di San Giuseppe (quello attuale,ndr), modifica lo statuto del Consorzio creando il mostro burocratico che oggi è sfuggito di mano. In breve vengono stabilite regole nuove che consentono al C.d.A. di durare 36 mesi, o fino alla scadenza del sindaco del paese, in alternanza con il presidente dell’assemblea che è il sindaco dell’altro Comune che fra le prerogative ha il diritto di votare il bilancio. Mentre prima vi era una situazione di “autorità” del Comune di Ottaviano e di “ospitalità” da parte di San Giuseppe, inoltre si crea la figura del direttore generale e del dirigente amministrativo in un’ente che conta in tutto 15 dipendenti. Funzioni che costano alla collettività oltre 1500 euro al mese cadauno, che prima erano eseguite dai funzionari di Ottaviano Comune capofila”. Ma si sa’ era l’epoca della “finanza creativa” del ministro Tremonti e qualche sindaco ha subito approfittato per alleviare la secolare disoccupazione delle nostre zone. Tutto a norma di legge, però.
Fra molte difficoltà e con tanto lavoro si riesce a indire la gara per il Project Financing. Gara iniziata durante il periodo della gestione sangiuseppese di Biagio Salerno, quindi con il placet di Ambrosio. Dopo Salerno, Cola lavora molto per capire tutti i meccanismi di questa gara, “dall’importo di oltre 11 milioni di euro, e una volta che tutto è chiaro, si insedia la commissione aggiudicatrice. Solo che il giorno dell’insediamento, il primo aprile del 2008, qualcuno sottrae due buste dagli armadi del Consorzio, senza effrazione. Intervengono i carabinieri di Ottaviano che aprono le indagini verso ignoti, per il momento. Su parere, poi, del professor Laudadio, noto avvocato napoletano, si invitano le ditte a rinnovare la loro offerta o a confermare la precedente avvisandole dell’avvenuto furto. La commissione si riunisce e, finalmente, a ottobre 2008 si aggiudica la gara”. Il sindaco Ambrosio convoca per ben tre volte l’assemblea, che va deserta, all’ordine del giorno sempre il bilancio. Bilancio che era stato consegnato per la ratifica a giugno 2008 e che resta per ben 5 mesi in fondo al cassetto per essere tirato fuori solo dopo l’aggiudicazione della gara. Perché?
Si arriva allo scioglimento del consiglio ed al manifesto, un pò ermetico, del disciolto C.d.A. Nel quale vengono spiegate le ragioni del’attuale situazione. Risponde il sindaco Ambrosio che definisce ” … il bilancio una accozzaglia di numeri …”. “Solo che dimentica che a redigere il documento contabile è stato il dirigente amministrativo dottor Franco Ferraro, attuale dirigente dell’ufficio ragioneria del Comune di San Giuseppe Vesuviano, scelto ad “intuito personae” proprio dal sindaco Ambrosio”. Inoltre, sempre Ambrosio, definisce “il C.d.A. abusivo per aver usato il simbolo del consorzio per il manifesto precedente”, solo “che continua a dimenticare che il presidente e l’intero C.d.A. rimarranno in carica per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento della prossima assemblea”.
“Il sindaco Ambrosio, forse sempre sull’onda emotiva, mercoledi 10 proporrà al Consiglio comunale di San Giuseppe di uscire definitivamente dal Consorzio e di costruire”. Un cimitero tutto sangiuseppese. Nella delibera non sono stabiliti tempi e modalità dell’opera, ma ci si impegna a rientrare nel Consorzio nel caso di insuccesso dell’operazione. Come l’ accoglieranno i vicini ottavianesi è facile immagginarlo: i cugini sangiuseppesi saranno sbeffeggiati a vita…
Mimmo Russo