San Giuseppe Vesuviano - Il 31 ottobre di ogni anno è una data triste per tutta l’Italia: ricorre la tragedia dei bambini di San Giuliano di Puglia. Era un giovedi di fine ottobre, tutti i bambini della scuola “Francesco Jovine ” si erano riuniti nelle loro classi con i maestri per festaggiare le vacanze  di Ognissanti, ma alle 11,32 una scossa del 10^ grado Mercalli fece collassare l’intero edificio ristrutturato da poco. Immediati i soccorsi che si protrassero fino a notte inoltrata. Il bilancio fu tremendo: 27 bambini e la loro maestra non c’erano più. In meno di sessanta secondi si era passati dalla gioia della festa al dramma della morte. Il bilancio del sisma fu di 30 morti e 100 feriti, quindi se il tetto della scuola non cedeva sarebbero morti solo due cittadini

Furono inquisiti per la strage sette persone fra amministratori e privati che sarebbero stati assolti nel 2007 per non aver commesso il fatto. Superato il primo sgomento i genitori dei bambini di San Giuliano costituirono un’Associazione “Mai Più” affinchè nessuna famiglia possa piangere mai più un simile dramma, perchè i bambini sono il futuro e quindi dovrebbero essere ospitati in scuole degne di questo nome e non in locali fatiscenti.

Da qui nasce l’idea di raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare per la sicurezza nelle scuole, alla quale ha aderito, unica associazione in provincia di Napoli, anche Unapagina sono state raccolte a San Giuseppe Vesuviano oltre mille firme, che, insieme ad altre decine di migliaia, sono ora depositate alla Corte di Cassazione in attesa che la burocrazia faccia il suo corso. I cittadini sangiuseppesi hanno firmato  per lo stato in cui sono ridotte le nostre scuole, ma a distanza di sei anni dalla tragedia e a due dalla raccolta firme la situazione strutturale delle scuole è solo peggiorata.

A San Giuseppe è desolante: lo stabile del primo circolo con annesso l’ex casa comunale costruito all’inizio del secolo (scorso) versa in condizioni pietose ed è privo delle più elementari strutture di sicurezza, il cortile interno che potrebbe essere usato come area ludica è invece un parcheggio nel quale anche qualche consigliere comunale si è distinto a parcheggiare davanti all’uscita. La scuola dei Nappi è ancora in ristrutturazione e i suoi piccoli ospiti sono accampati in una casa privata. Gli spazi aperti dei plesso Mattiuli e Rossilli sono stati asfaltati come parcheggi da supermercato. Ed in tutto questo all’assessore competente è difficile chiedere un’opinione in merito. Dimentico del programma elettorale (sottoscritto dal suo partito) che includeva la vivibilità e la salvaguardia dell’infanzia tra le priorità

Sarebbe bello se in tutte le scuole d’Italia il 31 ottobre si ricordassero quei ventisette piccoli angeli e la loro maestra, oggi sarebbero una classe da prima media e forse qualcuno già penserebbe a cosa fare da grande. Chi lo sa. Una cosa la so per certo: questa terribile esperienza non ha insegnato niente nè ai genitori e nè ai responsabili.

                                                                                             Mimmo Russo