Napoli - “Il debito, spaventoso e crescente, della sanità campana sta trascinando nel baratro anche altri settori produttivi della Campania”. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale di Forza Italia-Pdl, Ermanno Russo. Il presidente della Commissione speciale di controllo sulle Politiche giovanili, disagio sociale ed occupazione spiega: “Tantissimi imprenditori che operano nei comparti più disparati di questa regione, contribuendo sensibilmente al consolidamento della sua economia, sono con l’acqua alla gola. Risultano essere, infatti, destinatari di finanziamenti concessi dalla Giunta di Palazzo Santa Lucia, ma di fatto mai pagati. A loro carico esistono decreti che approvano le richieste di sostegno economico alle rispettive attività ma non mandati di pagamento. Il che la dice lunga sul disagio e l’angoscia che centinaia di operatori sono costretti a patire per un diritto acquisito, dovuto, ma di cui non possono usufruire”.

“La vicenda non è di poco conto – continua Russo –, il rischio che l’usura possa sguazzare in questo mare magnum di inadempienze è grande, anche perché le banche potrebbero chiudere da un momento all’altro i rubinetti. L’enorme debito della sanità campana si sta pericolosamente espandendo a macchia d’olio, creando disagio a chi fa girare l’economia. Ci auguriamo che questo l’assessore regionale al Bilancio, Mariano D’Antonio, l’abbia capito”.
“Si disquisisce a lungo negli ultimi tempi – rincara l’esponente azzurro – sulla produttività del Consiglio regionale della Campania. Verrebbe da obiettare, provocatoriamente, che la matematica a volte è un’opinione, visto che il numero delle leggi non sempre determina la qualità dei servizi offerti ai cittadini o incide sulla vivibilità dei territori. E’ piuttosto il corretto funzionamento delle stesse a cambiare in meglio la società. E’ il caso, appunto, di questi finanziamenti di sostegno all’imprenditoria, già approvati dalla Regione Campania con decreto ma di fatto non ancora pagati. E parliamo di somme relative agli anni 2006 e 2007 oltre che al 2008”.

“Il problema sembrerebbe essere ragionieristico – conclude Russo –, dato che esistono decreti di liquidazione ma non mandati riscuotibili in banca. L’amministrazione regionale è dunque alle prese con uno spaventoso vuoto di cassa, una mancanza di liquidità che sicuramente dipende dal crac della sanità e che rischia, non soltanto di penalizzare le aziende, ma soprattutto di aprire le porte al germe pernicioso dell’usura. Serve davvero, allora, approvare leggi in Consiglio regionale se poi non funzionano correttamente e, anzi, rischiano di rivelarsi un boomerang per i cittadini? E, soprattutto, quante spese – evitabili – la Regione Campania dovrà ancora sostenere (per effetto di decreti ingiuntivi) prima di corrispondere i finanziamenti che essa stessa ha, attraverso le leggi, offerto agli imprenditori? Sono domande a cui ci piacerebbe rispondesse l’assessore al Bilancio Mariano D’Antonio”.