Roma - Un uomo pubblico deve essere disposto a tollerare anche le critiche più dure e colorite. E’ quanto emerge da una decisione della Corte di Cassazione che ha dato il via libera alle offese tra politici. Secondo la Corte è possibile utilizzare alcune espressioni che normalmente vanno considerate offensive, come quella del dare del “rimbambito”, se pronunciate nell’ambito delle polemiche tra contrapposte posizioni politiche. In tale contesto infatti certe espressioni diventano lecite e perdono la loro tipica connotazione offensiva. Questo dipende dal fatto che, scrive la Corte, “l’uomo pubblico e’ esposto a forme di critica, anche dure, a causa dell’interesse delle sue azioni suscitano nei cittadini”. Sulla scorta di questo principio la quinta Sezione penale ha accolto il ricorso di un Sindaco che era finito sotto processo per ingiuria per essersi rivolto ad un consigliere d’opposizione durante un Consiglio comunale dicendogli “ho dimenticato per un attimo che lei è il solito rimbambito”.
Assolto in primo grado ma condannato dalla Corte d’appello, la Corte ha ora emesso il verdetto definitivo. Nella sentenza (38747/2008) piazza Cavour ha rilevato che nel caso in questione “si sia trattato della manifestazione, con toni indubbiamente forti, di una critica all’iniziativa politica del consigliere d’opposizione verificatasi all’interno di una discussione nell’ambito del Consiglio comunale, con l’utilizzo di una espressione che non aveva superato il livello della continenza tipico della polemica politica”.
news da Eius