Napoli - Lo storico Auditorium della Rai di Napoli, sta rivivendo forse uno dei periodi più fecondi e felici della sua fortunata e intramontabile storia “teatrale”. Non è un caso infatti che la stagione autunnale del Teatro San Carlo di Napoli, si svolga in questo bellissimo auditorium,
proprio per i lavori di ristrutturazione che stanno interessando attualmente il Massimo Napoletano. Infatti lo scorso sabato 11 ottobre, con replica domenica 12, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, ha ripreso la sua intensa attività artistica con due grandi nomi rappresentativi del Tardo Romanticismo e del Novecento Europeo.
Il programma ha infatti proposto due celebri pagine orchestrali del polacco Witold Lutoslawski, e dell’austriaco Anton Brukner. Del primo, figura dominante, insieme a Penderecki, e di assoluto rilievo nella Polonia del Novecento, è stata eseguita probabilmente la sua opera più famosa, il Concerto per Orchestra del 1954. Basato sostanzialmente su una semplice melodia di canto popolare, che serve all’autore come pretesto per cimentarsi in una scrittura ben più complessa ed elaborata, sente comunque una certa influenza bartòkiana, che si risolve in una scrittura mirata alla scomposizione ritmica ben articolata, che porta l’intero lavoro ad una coloritura espressiva di grande cura orchestrale.
Ben diversa è l’atmosfera che si respira nel lavoro di Brukner, del quale è stata proposta la 2° sinfonia, dove aleggia chiaramente un’espressione romantica di grande misticismo in un clima di pacato lirismo. Ed anche in questo caso una certa influenza romantica, che possiamo tranquillamente paragonare alla musica di Schubert, si avverte in molti passaggi di questa sinfonia, che resta comunque uno dei migliori lavori del compositore austriaco. La direzione dell’Orchestra, affidata alla saggia e sicura bacchetta del maestro Jeffrey Tate, ha dato risultati eccellenti, per il suo movimento semplice ma preciso, autorevole ma disinvolto, geniale ed elegante.
Un’interpretazione impeccabile, che ha regalato al pubblico, purtroppo non numeroso, una grande serata di musica sinfonica, con un organico orchestrale molto vasto, e per questo ancora più impegnativo e difficoltoso. Il prossimo concerto è previsto per venerdì 16 ottobre, con replica domenica 19, e propone due celebri pagine sinfoniche di Schubert: la Suite da Rosamunde e la Sinfonia in Do maggiore detta “La Grande”.
Carlo Farina