Area Vesuviana- E’ benefico per i muscoli, ma anche per lo spirito. Insegna a mantenere le corrette posture corporee, ma anche ad esplorare il proprio animo. Più che una ginnastica o una filosofia, è un modo di vivere. Alcuni lo praticano per sport, perché rinforza e tonifica i muscoli; altri come terapia, perché aiuta a far passare il mal di schiena. E’ utile per rilassarsi, perché aiuta ad abbattere lo stress.Si usa per perdere peso, smettere di fumare, dormire meglio… c’è uno yoga per tutti e va bene a tutti.
Adesso è possibile praticarlo anche nell’area vesuviana, un’ottimo centro è il Fisiocampus di San Giuseppe Vesuviano, dove operano maestri master della disciplina, un modo per andare sul sicuro.
Perfino il Ministero della Pubblica Istruzione ha firmato un protocollo d’intesa per l’introduzione nelle scuole italiane una pratica per il benessere dei giovani: da circa tre anni tra le attività collaterali di circa 80 istituti, 1500 alunni e 200 insegnanti possono, se vogliono, frequentare corsi di yoga condotti da maestri della materia, che prestano la loro opera su base volontaria. Quel che conta per loro è cercare di trasmettere ai giovani i principi di una disciplina antica di 5 mila anni, le cui radici sono in Oriente, ma della quale l’Occidente si è impossessato, a modo suo, trasformandola in moda per élite culturali, ginnastica per casalinghe, forma mistica, ricerca di energia interiore.
Yoga, filosofia complessa, iniziatica (si apprende solo da un maestro), non è niente di tutto questo e contemporaneamente è tutto questo insieme: yoga deriva dalla radice sanscrita “yug”, che significa unire, legare insieme; il corpo e l’anima, i muscoli e lo spirito. Significa anche riuscire, attraverso la respirazione, a controllare le emozioni e la volontà. Quelli che lo praticano assicurano che lo yoga permette di migliorare la qualità della vita. I praticanti sono tanti ed in continuo aumento; in America vi si dedicano in massa circa quindici milioni di persone.
Fino al 1968 lo yoga era pressoché sconosciuto: in quel periodo fu il fascino dell’India a far conoscere all’Occidente una nuova spiritualità e con essa lo yoga. Da allora il numero di praticanti cresce continuamente. In Italia si è diffuso anche tra gli uomini, all’inizio restii a praticare una disciplina all’apparenza poco razionale. Oggi le proporzioni tra i praticanti maschi e femmine sono praticamente alla pari ed è cambiata la visione che si ha dello yoga. Anche se ancora tanti si avvicinano a questa attività fisica con idee distorte e distanti dalla sua essenza.
Nella pratica ognuno è in grado di scoprirla: se si fa correttamente, già dalla prima volta si “sente” che il movimento non si svolge solo a livello fisico; la consapevolezza del proprio respiro, che si raggiunge attraverso le tecniche che vengono insegnate, permette di passare dai movimenti meccanici alla naturalezza del gesto, che procura una miglior stabilità nervosa, indice di equilibrio psico-fisico, e permette di distaccarsi dalla routine quotidiana. Con la respirazione, dicono gli insegnanti, si acquista consapevolezza del proprio corpo; yoga dunque ginnastica del corpo e dello spirito insieme, per raggiungere benessere, equilibrio.
Si discute anche sull’effetto terapeutico di questa pratica, ma pochi sono gli studi controllati, anche se i primi risultati vengono definiti incoraggianti, anche se c’è chi sostiene la validità dello yoga si scontra con la visione occidentale (agli antipodi di quella orientale) della medicina, della malattia e della sua cura. In Italia non sono state fatte ricerche scientifiche approfondite ed è un peccato, perché in assenza di dati scientifici le voci a favore e quelle contro rimangono solo “opinioni”. Uno dei motivi di questo scarso approfondimento è la scarsa informazione: solo pochi medici lo conoscono e lo consigliano ai loro pazienti.
Purtroppo per la sue stesse caratteristiche la pratica dello yoga non ha regole da spiegare; è una pratica di esperienza e non di sapere, e poiché ognuno vive una esperienza diversa, diventa molto difficile spiegare cosa è lo yoga.