Napoli - Nella sede della Camera di Commercio di Napoli, in piazza Borsa, si è tenuta la presentazione ufficiale del marchio Creater, legato al Distretto Tessile Vesuviano.
Su una superficie di 109 kmq otto Comuni della provincia di Napoli, Carbonara di Nola, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Striano, Terzigno, si sono cuciti un ruolo di primo piano nel panorama tessile italiano per guardare insieme ai mercati internazionali.
Questo è il testo dell’avvincente spot promozionale del Distretto Tessile Vesuviano.
Il “Progetto Integrato Distretto San Giuseppe Vesuviano” è nato per volere della Regione Campania nell’ambito della misura 4.3 del POR Campania ed è stato cofinanziato dalla Unione Europea.
Il CESVITEC, azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli, ne ha sviluppato il progetto avvalendosi della collaborazione di un qualificato team di esperti.
Il professore Cantone, docente di marketing alla Federico II, si è occupato della parte scientifica, la IRCSIA, società di ricerche statistiche, ha messo a punto il modello di osservatorio di distretto, la Technapoli ha analizzato gli asset immateriali ed ha curato la realizzazione del portale Creater, il professore cGarofalo, del Dipartimento di Informatica e Sistemistica della Federico II, ha curato il checkup tecnologico delle aziende coinvolte.
Gaetano Cola, presidente della CCIAA di Napoli, ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile la buona riuscita del progetto.
“Il quadro delle aziende presenti nel distretto” - dice Cantone - “è sorprendente. Molti i luoghi comuni da sfatare. Non tutte le aziende sono uguali, ma anzi il distretto viaggia a 2 velocità. Da una parte ci sono imprese fortemente impegnate sul fronte della innnovazione e dall’altra invece imprese che si occupano solo di introdurre i prodotti sul mercato con un minore sforzo creativo ed originale. Putroppo la quasi totalità delle imprese hanno scelto la strada dell’offerta di capi di qualità medio-bassa ad un prezzo competitivo, rendendole così vulnerabili all’aggressione degli emergenti mercati asiatici. Nel medio e lungo termine saranno destinate a scomparire. La percentuale di aziende che ha puntato sui prodotti di media qualità è molto bassa. Esiste infine un gruppo di aziende che ha puntato sulla produzione integrata di stoffe o confezioni, avendo come obbiettivo qualità-velocità-flessibilità.”
A Costantino Formica, presidente del Cesvitec, abbiamo chiesto alcuni chiarimenti. Gli obbiettivi del progetto sono stati raggiunti. Ma quanto è costato ? Mi preme innanzitutto elencare ciò che è stato fatto. Abbiamo effettuato il primo studio di Marketing Territoriale mai realizzato nella zona, mettendo a nudo potenzialità e punti deboli delle aziende locali, coinvolgendo soprattutto le amministrazioni.
E’ stato complicato interagire con i Comuni ? No affatto. I sindaci dei Comuni coinvolti si sono mostrati molto collaborativi, ed hanno spesso e volentieri messo a disposizione le aule consiliari per le riunioni con gli imprenditori. Ci hanno positivamente stupito.
Torniamo alle attività realizzate. Abbiamo formulato ed attivato una attività di comunicazione e promozione dell’offerta del Distretto. La campagna inizierà nei prossimi giorni coinvolgendo tutti i media. Abbiamo inoltre attivato un portale con contenuti multilingua e multicanale. Abbiamo creato il marchio “Creater” sotto il cui ombrello potranno lavorare tutte le imprese che non vogliono investire su marchi propri. Abbiamo sviluppato un osservatorio sulla innovazione, a cui potranno accedere anche le imprese non aderenti al marchio Creater. Abbiamo messo sotto tutela i marchi ed i brevetti delle imprese del distretto.
Mi sembra restio a comunicare quanto è stato speso. Ma le pare. Sono stati spesi circa 660.000 euro. Ma il nostro intento e di non fermarci qui. Le posso confidare di essere in pressing continuo su Andrea Cozzolino, assessore regionale alle attività produttive, affinchè questa esperienza non finisca qui. Gli imprenditori del vesuviano troppe volte sono stati traditi dalle istituzioni. Nonostante tutto continuano a darci fiducia. Non voglio che rimangano delusi di nuovo.
Quanto sta dicendo le fa onore. Ma lei saprà che a San Giuseppe Vesuviano c’è un problema che si trascina da anni e riguarda la fantomatica nuova zona industriale. Il piano è bloccato da tempo immemorabile. Cosa
faranno, secondo lei, le aziende bisognose di crescere e che non hanno spazio vitale per farlo ?
Ha ragione. Il problema della zona industriale di san Giuseppe Vesuviano è a noi ben noto. In ogni occasione gli amministratori del suo comune lo hanno ribadito. Ma questo è ormai diventato un problema
giudiziario oltre che politico. L’unica cosa che posso promettere a lei ed agli imprenditori è che in ogni sede cercherò di sbloccare la questione politica. Ma per il resto …

Anche noi promettiamo una cosa. Che vi staremo con il fiato sul collo per verificare tutti gli impegni che in questa sede ha preso. Ci conto. Ma che sia uno stimolo che ci spinga a fare meglio e non solo una critica fine a se stessa. Appuntamento al 28 Settembre per la sfilata di moda con le creazioni di alcune delle aziende coinvolte nel progetto.