San Giuseppe Vesuviano - Non si placa la guerra degli anonimi che coivolge l’attività amministrativa. Le perizie calligrafice sugli scritti del “corvo”, in seguito alle circostanziate denunce all’autorità giudiziaria, sembrerebbero aver sortito effetti eclatanti. L’anonimo estensore delle piccanti lettere avrebbe un nome e un cognome, naturalmente il tutto ha bisogno dei dovuti riscontri. In questo caso gli scritti presi in esame ricondurrebbero ad un importante esponente dell’attuale amministrazioe comunale.
Si sa che da sempre la vita politica di questo paese è stata caratterizzata dalla presenza degli scritti anonimi, che ne hanno determinato le scelte o ancor più l’immobilismo, tanto che quello del corvo appollaiato sulla casa comunale è divenuto una sorta di stendardo, di icona. Se sia un corvaccio bruno, biondo, rosso, nero o brizzolato questo non è dato di saperlo, resta, però, il fatto, che probabilmente, quando le cose all’estensore anonimo di turno gli girano contro, o qualcuno gli è antipatico, oppure impossibile da piegare a mo di ”calacapocchia” ecco partire la missiva contro chi gli darebbe “fastidio”.
A firma degli scritti si sprecano le sigle più disparate, ma non si può non ammettere che a etichettarle c’è sempre senso di grande fantasia. Il fantomatico ed imprendibile (?) corvo si è firmato con “Aiutati che Dio ti aiuta”, “un amico dei sangiuseppesi”, “giustizia e libertà”, “per il bene comune”, ecc. Se un volto dovesse essere dato all’autore delle ultime farneticanti lettere, la cosa non finirebbe qui, in giro per il paese svolazzano ancora tanti corvi.