Napoli - Giovedi pomeriggio in un angolino di piazza del Plebiscito, davanti al noto Caffe’ Gambrinus, un gruppo di donne napoletane del popoloso quartiere di Chiaiano, chiedevano attenzione per la loro lotta contro la discarica che lo Stato Italiano stà progettando di costruire nella Selva di Chiaiano. La loro protesta era dignitosa e rispettosa, con poche bandiere al vento chiedevano attenzione al Governo che, al momento rispondeva con poliziotti in tenuta antisommossa per una decina di donne: mamme e giovani.
Hanno chiesto al cronista di far sapere anche ai Vesuviani che non è vero che lo Stato sta attrezzando Chiaiano per farci la discarica del Comune di Napoli, bensì sono stati piazzati lì una ventina di militari a presidio della cava, a fare niente. Loro hanno paura, paura che con un colpo di mano questo Stato, forte con i deboli, gli piazzi una discarica immensa sotto le finestre. Gli faccia diventare le loro strade cittadine grosse tangenziali usate da decine di compattatori sette giorni su sette.
Frattanto il primo ministro Berlusconi, fra un generale ed un sottosegretario, in una bellissima sala con aria condizionata, stava mostrando ad una stampa appiattita e prostrata, le foto di una elaborazione al computer delle cave di Chiaiano: in una si vede la cava oggi e nella successiva la cava riempita di monnezza con un bel prato sopra dove portare i bimbi la domenica pomeriggio, stile famiglia del Mulino Bianco. Ma ci saranno ancora i bambini a Chiaiano quando avranno finito?
Queste donne napoletane dal sorriso disarmante e l’accento un pò curioso, in realtà nascondono una forza di volontà d’acciaio. Sono determinate a combattere fino all’ultimo questa guerra impari, innanzitutto contro l’indifferenza dell’opinione pubblica e poi per sensibilizzare lo Stato “che risolve i problemi”.
Per cominciare hanno indetto una manifestazione contro la discarica per sabato 6 settembre alle ore 17 davanti alla stazione metro di Chiaiano, che è solo il prologo della grande manifestazione del 27 settembre definita ” JATAVENNE DAY “e per tutto il mese hanno in progetto blitz creativi, azioni dimostrative e manifestazione. Chiunque pensa di dare una mano può connettersi a www.chiaianodiscarica.it dove potrà accedere ad una serie di informazioni di prima mano che non trovano spazio sui media nazionali.
I Vesuviano cosa stanno facendo per opporsi alla discarica? Il sindaco di Terzigno, eletto proprio per impedire lo scempio del territorio, si è già prostrato pubblicamente dinanzi al grande capo, ha accennato una lieve retromarcia giovedi 4 settembre, ma ha ricevuto una seria lavata di testa dal primo ministro che ha ribadito “le discariche vanno fatte perchè necessarie, al massimo ne possiamo aggiungere un’altra”. Così mentre a Chiaiano la gente si organizza qui, come al solito,si sta alla finestra indifferenti agli eventi.
Mimmo Russo