Area Vesuviana-”L’articolo 13 della legge 39/94 stabilisce: la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto della qualità sia della risorsa idrica che del servizio fornito - spiegano i membri dell’Associazione Azione Civile,Gev - si tenga presente che oggi piccolissime imprese sono costrette a pagare, sulla bolletta, un fisso di metri cubi di acqua, anche se non saranno mai consumati”.Presso il Ministero dei lavori pubblici è operativo il Comitato Vigilanza Risorse Idriche, è a lui che il Comune o i comitati di semplici cittadini devono rivolgersi per farsi specificare se la tariffa applicata dalla Gori spa è quella prevista nel rispetto della convenzione, contemplando, al contempo, agevolazioni per gli usi domestici e per le categorie di reddito più basso. L’ente erogatore in questione agisce, nella nostra area, in regime di monopolio, ecco perché spesso partorisce preventivi costosissimi per allacciarsi alla rete idrica.
Ma il problema più grave rimane il mistero della potabilità dell’acqua che scorre dai rubinetti delle nostre abitazioni. E’ questo quello che interessa e non già i dati che oggi sono riferiti alla fonte. La gente è abituata a bere acqua minerale perché non si fida, nessuno gli da certificazioni, ma continua a pagare per un’acqua presunta potabile.
“Ecco, questi sono i punti sui quali le amministrazioni locali dovrebbero fare chiarezza per difende gli interessi e la salute dei cittadini. Al Comune di San Giuseppe Vesuviano hanno mai avviato un’indagine conoscitiva?”, aggiunge Azione Civile-Gev. Risulta, invece, che le amministrazioni comunali hanno beneficiato di assunzioni presso la società di Ercolano.
Chi intende vederci chiaro sulla presenza di sostanze tossiche nell’acqua che si beve nell’area vesuviana è la Commissione Territorio, Ambiente, del Senato. Lo rende noto lo stesso presidente della Commissione, Tommaso Sodano. “Saranno acquisiti gli atti di Asl, Arpac e di altri enti impegnati nel rilevamento di sosteanze tossiche - spiega Sodano- relativi all’emergenza idrica nel vesuviano. Vogliamo capire perchè l’allarme sugli alti tassi di fluoro e di nitrati nell’acqua è stato dato così in ritardo, nonostante esistano rilevamenti, da parle dell’Asl 5, di non idoneità dell’acqua che si beve”.
Quella dei dati troppo spesso nascosti e non resi pubblici è una costante preoccupante da parte di chi spetterebbe il compito di renderli pubblici. Per questo il senatore Sodano aggiunge, “all’attenzione della commissione Ambiente è far luce se la presenza di sostanze nocive nell’acqua è un dato sistematico e se questo aspetto di continuità abbia potuto generare danni alla salute dei cittadini dell’area vesuviana”.